sabato 8 gennaio 2011

I giochi di palazzo

Capita certe volte che la città diventa un paese,la gente mormora,parla ciarla e vengono fuori assurde vicende farcite di infinita fantasia.
Bene,ottimo,bellissimo,ma queste storie non interessano ai murati vivi,noi siamo piuttosto preoccupati per i densi intrighi di palazzo che si attorcigliano tra gli uffici del regno.
La nostra preoccupazione nasce,principalmente,dall'immediato cambio di fronte dell'ammiraglio,che prima diceva di mettere le guardiole armate di mitraglia e poi,dopo un incontro qualsiasi,ha deciso di correre ai compromessi,perchè?
Le domande che come al solito ci poniamo crescono tra dubbi pericolosi  e segreti ricoperti da una cialda croccante e caramellosa di favori o  per meglio definirli,scambi,c'è qualcosa, sotto c'è puzza di marcio.
Sarà la nostra fantasia,oppure no,sarebbe brutto alzarci un giorno e vedere che la Marina,di punto in bianco,lascia le aree davanti ai nostri occhi per fare spazio a qualche golosa opportunità di speculazione o di sfruttamento.
L'unico appello che possiamo gridare con voce murata è la necessità di trasparenza nei confronti dei cittadini ed è un diritto del cittadino stesso renderlo partecipe alle decisioni che le istituzioni e i privati intendono intraprendere nelle zone in questione.
Abbiamo già ripetuto tante volte la nostra disponibilità nel trovare compromessi ragionevoli,con questo intendiamo sottolineare che non devono esistere interessi personali  o strettamente economici,prima di tutto ci sono questioni più importanti quali la salute,l'ambiente e uno sviluppo razionale,senza cadere nei tranelli del castello.
Liberare le zone a terra ma mantenere il mare off-limits è come se il pasticcere iniziasse a fare i cannoli senza la crema spiegandovi ,con benevolenza, che il ripieno ha preferito tenerselo per sé,ora scusate il confronto,ma ha senso tale affermazione?che compromesso sarà mai?Noi vi diamo il terreno (da bonificare) , però continuiamo a essere padroni dello specchio acqueo che vi è di fronte perchè è di importanza strategica.
La nostra battaglia riguarda sopratutto il mare,riguarda la possibilità di toccarlo e guardarlo,pescare i granchietti carini con sette occhi,sedersi su una panchina a un metro dall'acqua,parlare,discutere e crescere senza obblighi e recinzioni che ci privano di qualsiasi contatto,con lui,con quella cosa cosi' importante che voi avete utilizzato per ''parcheggiare'' le vostre infinite navi da sbarco o le vostre bellissime fregate dal colore deprimente.
Non basta ricordare alla gente mortale che quel mare è stato infettato,sfruttato e distrutto da queste vostre politiche di occupazione non necessaria e non è un pensiero da pacifisti frichettoni fuma spinelli della domenica,noi rivendichiamo ciò che avete distrutto perchè,sicuramente,potremmo dimostrare molto più rispetto di quel famoso mare che la Marina da millenni solca e definisce sacro.
Non si vuole accusare nessuno in particolare ma,la realtà è nitida,le responsabilità un pò meno e quando alla mattina vi guardate allo specchio non vi sentite un briciolo responsabili di tante nefandezze che avete coperto?La Marina Militare non dovrebbe impegnarsi e quantomeno buttare dei soldi nel ripulire il campo ferro o nello smontare i fantaquintali di enternit che avete sparsi per l'arsenale?Utopie.
Bene,tutto questo discorso per esortarvi dal gioco delle tre carte,dove c'è quello che dà le carte e dove c'è il compare che fa finta di vincere continuamente,tutti e due in attesa del passante che si fa svuotare il portafoglio,i murati vivi non vogliono essere presi in giro perchè la loro protesta non riguarda qualcosa di poco importante,qui c'è in gioco un mucchio di sentimento,per il mare e per la gente che vi abita vicino.

A.M.