mercoledì 23 ottobre 2013

Bollettino del Muro n°2



Continuiamo a scrivere, per ora senza alcuna risposta. Si vede che anche l'educazione è diventata troppo impegnativa dentro il recinto della Marina Militare.
Di seguito la mail inviata oggi (ore 12.24) al vertice locale della Forza Armata e alla stampa. 

---

All'attenzione del Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell'alto Tirreno
Amm. di Squadra Andrea TOSCANO,
tramite l'Ufficiale addetto CF F. BUONACCORSI

Apprendiamo dal Ministero della Difesa quanto direttamente non ha avuto il coraggio e la correttezza di comunicarci: gli incontri tra Marina Militare e associazione Murati Vivi erano solo un modo per fingere interesse circa i problemi di convivenza tra popolazione civile e Marina Militare e prendere tempo in vista di accordi con altri attori, ma non con la popolazione locale.
In vero non ci siamo mai aspettati qualcosa di diverso, forse solo un po' più di stile. Ma la sopravvalutazione del vostro ambiente è un tragico errore fin troppo diffuso.

Prendiamo atto che la Marina Militare si pone come ostacolo agli interessi degli abitanti, la fruizione del loro proprio territorio e delle possibilità di sviluppo economico ad esso legate.

Ammiraglio, lei disse che "non si può non essere d'accordo" con le nostre proposte e analisi. Ma se si oppongono ostacoli inesistenti alla loro attuazione è l'intera istituzione che rappresenta a perdere di credibilità, qualità per cui essa, peraltro, non ha mai brillato in questo Golfo.
Non si possono imporre pretese di comodità di ormeggio di relitti e accumuli di rifiuti di fronte alle esigenze di esistenza stessa di un borgo, di una città e dei suoi abitanti.

La decisione della Difesa di strangolare una comunità per ostinarsi a mantenere costa e capannoni inutili è indegna del ruolo che qualsiasi Forza Armata dovrebbe ricoprire in un paese democratico. Ogni plausibile funzione militare può essere svolta anche liberando il fronte mare di ponente. Le propagandate razionalizzazioni non possono ignorare le urgenti esigenze della popolazione locale, come invece pare sia prassi nel vostro modo di operare.
Esiste il mondo fuori dal vostro muro e non può più essere ignorato.


Associazione Murati Vivi 

---

Tetto in enternit sul muro, la nostra Cortina d'Amianto

lunedì 21 ottobre 2013

Ottusità al potere

Ancora una volta il Ministero della Difesa risponde con favole alle richieste dei cittadini.
La cortina fumogena, si sa, è un classico diversivo per nascondere la verità.
Al di là delle superficialità degli argomenti, che in un tema a scuola si sarebbero guadagnati il biasimo di un qualsiasi insegnante, colpisce la faccia tosta, la totale ignoranza e incomprensione del problema.
C'è la sviolinata sull'occupazione, ma il ministero dimentica (ops) che il collasso occupazionale è insito nei piani di riammodernamento degli arsenali: sono loro che progettano la riduzione del personale e la stanno attuando da decenni. Se davvero stesse loro a cuore l'occupazione e l'economia locale libererebbero le aree occupate "per ormeggiare navi in disarmo" e che impediscono un vivere normale sulle nostre coste e che ridarebbero fiato a un'economia gestita male e con menefreghismo da progetti militari che sono solo farsa.
Così come è ridicolo parlare di "naviglio" nelle vasche di San Vito, relitti che galleggiano a stento e che sono stati portati lì, guarda caso, in occasione di altra interrogazione del ministero. È questa la tattica che si insegna nei corsi della Marina Militare? Come aggirare le richieste dei cittadini?
Perché in tre anni di associazione s'è dimostrato al di là di ogni perplessità che il baraccone arsenalizio è una riserva di vuoto a spese (care) del cittadino. Pieno di amianto e inquinanti di cui nessuno vuole occuparsi. L'eroica Marina semina veleni e poi li propone come pegno di buon cuore agli abitanti. Ma anche per il ministero qui fervono grandi progetti, arriverà il Comsubin in capannoni fatiscenti... serve gente altamente addestrata per sopravviverci dentro, questo è vero. 
Si vaneggia di moli "perpendicolari" alle banchine... in effetti ormai siamo pronti di vederne anche paralleli. Ma da Roma ci dicono che hanno molto a cuore la situazione del "comune di Marola" (che non esiste) sposteranno il muro di qualche metro indietro. E questo a difesa del nulla è il massimo che sono riusciti a pensare. Tutte idee che arrivano da Spezia, a Roma non sanno neanche di cosa parlano e si limitano a scopiazzare vecchie risposte alla bell'e meglio.

 La cosa più triste rimane la mancanza di vergogna delle persone sotto le divise e sotto gli incarichi, capaci di venire meno alla propria parola e alla propria dignità per pigrizia, inettitudine e menefreghismo.
Hanno altro a cui pensare, loro, supportati da lauti stipendi.